Il territorio della Sezione Cusio-Omegna si estende verso nord dagli ultimi campi di riso della bassa novarese fino all’imbocco dell’Ossola: da Borgomanero a Gravellona Toce, per indicare due località facilmente individuabili sulla carta geografica o stradale.

Il cuore di questo territorio è il Lago d’Orta, in mezzo al quale si alza lo sperone di roccia dell’isola San Giulio: un ricamo di costruzioni attorno alla Basilica e al monastero delle monache benedettine.

 Due dorsali di montagne contengono il piccolo lago di origine glaciale: a est, il Mottarone (m. 1491), che separa il Cusio dal Lago Maggiore; a ovest, la dorsale verso la Valsesia; a nord, si apre la valle Strona con l’imponente monte Massone (m. 2161), visibile dalla morena di chiusura del lago verso la pianura.

Il tratto di valle percorso dallo Strona tra Omegna e Gravellona Toce (la Corciera), fin dal medioevo, è stata sede di attività artigianali, poi industriali. In tempi recenti è stato definito il Distretto del casalingo per la presenza di importanti aziende del settore: Alessi, Lagostina, Bialetti, Calderoni, Piazza, Girmi, La Nuova Faro, per citare i nomi più conosciuti.

Nei paesi della sponda occidentale del lago da Brolo, Nonio, Cesara, Alzo, Pella fino a Gozzano si sono insediate le aziende produttrici di rubinetti: Giacomini, Nicolazzi, Fantini, Cimberio, Frattini, Albertoni …(Visitare il Museo del rubinetto a San Maurizio d’Opaglio: www.museodelrubinetto.it)
Il territorio a sud, verso la pianura, un tempo zona agricola, ora vi sono importanti insediamenti industriali, determinati dalla disponibilità di terreni pianeggianti e per la comodità di trasporti.

La parte orientale della Riviera è occupata dai paesi a vocazione turistica: Orta San Giulio, Pettenasco, Miasino, Ameno, Armeno.

Il territorio della Sezione è zona di congiunzione tra la Bassa novarese e le Alpi: la fascia delle colline, dove si coltiva la vite, da cui vini pregiati, che s’accompagnano gustosamente con la paniscia, risotto con salame della duja e verdure, e il tapulone, piatto tipico della cucina borgomanerese: spezzatino finemente sminuzzato di carne d’asino, cotto nel vino. Verso la montagna, si affermano i formaggi d’alpe (tipico quello del Mottarone) e i tomini di capra, formaggini della valle Strona.

La regione del Cusio offre punti panoramici a dir poco spettacolari. Senza dubbio la vetta del Mottarone è sito privilegiato: lo sguardo spazia sulle Alpi dal Monviso al Bernina e sulla pianura padana arriva agli Appennini. Il panorama delle Alpi è dominato dal Monte Rosa, visibile dal poggio di Santa Cristina (Borgomanero), dalla collina di San Colombano (Briga Novarese), dalle alture della sponda orientale del lago. Belvedere sul lago è il piazzale del santuario della Madonna del Sasso.

Da segnalare Orta San Giulio, uno dei cento borghi più belli d’Italia, ai piedi del Sacro Monte, dedicato a San Francesco, e di fronte all’Isola San Giulio, scrigno di bellezze artistiche e di storia, da oltre trent’anni sede del monastero di monache benedettine. Di grande interesse turistico, storico ed artistico la visita alle cappelle del Sacro monte, alla Torre di Buccione e al convento francescano del Monte Mesma. (Informazioni in siti internet)
Lungo la sponda verso Omegna s’incontra Pettenasco: un tempo territorio agricolo, poi artigianale, oggi stazione turistica internazionale. Qui ha sede l’Ecomuseo del lago d’Orta e Mottarone: per informazioni turistiche ed iniziative culturali www.lagodorta.net
Omegna, alla chiusa del lago, conserva tracce del suo passato industriale. (Visitare la Fondazione Museo Arti e Industria di Omegna, al parco Rodari: www.forumomegna.org)

La città lambisce le sponde del golfo con una lunga passeggiata sul lago, che diventa corso d’acqua (la Niguia) tra le case, con la caratteristica di correre verso nord. Da questo accidente geografico il detto popolare: La Niguia la va in su / e la legg i la fuma nù, / chi nun ghe fa / nun ghe vegna. [La Nigoglia va in su / e la legge la facciamo noi / chi non si adegua / non ci venga].

Che poi tanto rivoluzionari non furono mai gli omegnesi, piuttosto bravi imprenditori e inventori.
Basterà ricordare Renato Bialetti l’omino con i baffi, impresso sulla caffettiera moka, un prodotto che ha modificato anche il costume. Quest’anno (2013) ricorre l’ottantesimo di produzione. Se ‘na tazzulella ‘e caffè voleva dire relax, il caffè espresso preparato con la moka significa dinamismo, pausa breve per ripartire nelle attività lavorative. 

Omegna, città di Rodari. Qui è nato lo scrittore e la città gli ha dedicato la biblioteca, la ludoteca e il Parco della fantasia. (Per informazioni  www.rodariparcofantasia.it)

A Bagnella, il Centro sportivo e la Canottieri.
Verso l’interno si apre la valle della Fiumetta, sulla cui montagna di destra si adagiano Quarna Sotto, il paese della musica, dove opera ancora una fabbrica di strumenti musicali e la storia del tipico artigianato è raccolta nel Museo etnografico e dello strumento musicale a fiato, e Quarna Sopra, dal cui Belvedere si spazia su un ampio panorama verso i laghi e la pianura.

La valle Strona s’insinua tra Ossola e Valsesia.
Dai versanti ripidi su cui si allineano i paesi dalla parte solatìa: Germagno. Loreglia, Chesio, Luzzogno, Inuggio, Massiola; mentre sull’opaco, come dicevano, Fornero e Sambughetto.
Nella parte alta: Forno, Piana di Forno, Campello Monti, villaggio walser a m. 1305 di altitudine. Al centro della valle, Strona, sede del comune, della farmacia, della scuola media, del distretto sanitario, dello sportello bancario, della palestra con campo sportivo. Altra frazione di fondo valle, Piana di Fornero, dove un mulino artigianale produce il Pinocchio, il burattino di legno, divenuto emblema della produzione artigianale valligiana, tant’è che da qualche anno si dice la valle dei Pinocchi, soppiantando la definizione tradizionale di la val di cazzui, così definita per la grande produzione di cucchiai di legno. Altra produzione particolare di alcuni laboratori: pettini di legno, impugnature per pistole da competizione, oggetti e suppellettili in rame. (Per conoscere la produzione complessiva dell’artigianato di valle, visitare la Bottega artigiana di Fra.Per.Legno a Forno, tel. 0323.885137). 
Di particolare bellezza sono i costumi femminili, colorati e docorati con preziosi ricami. Vengono indossati dalle donne nelle feste e durante le cerimonie. Sopravvivono nella valle tradizioni ed usanze secolari, che si manifestano in specifiche ricorrenze con processioni e riti dal sapore antico.
La valle riveste grande interesse geologico per il “metamorfismo progressivo di crosta profonda”, che si evidenzia nell’affiorare in superficie di una roccia: la stronalite, appunto. (Per la miglior conoscenza scentifica, visitare il Centro museale naturalistico di valle Strona “Mario Bertolani” a Sambughetto).
La sentieristica è ampiamente segnalata. Possibilità di panoramiche passeggiate sugli alpeggi e camminate più impegnative per raggiungere le cime delle montagne a corona della valle.
Per visite alle grotte del monte Turi (Sambughetto), fenomeno carsico, informazioni presso l’Ecomuseo o il Gruppo Grotte CAI di Novara (te. 0321.624196)

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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